Solidarietà, no carità!


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Introduzione

"Non è che siano cattive persone, quando le guardiamo o conversiamo con loro ci accorgiamo che esistono e che dovremmo prendercene cura. Ma è molto più facile chiudere semplicemente gli occhi e proteggere il nostro cuore dalla loro esistenza".


La maggior parte di noi ha incontrato, ad un certo punto della propria vita, persone che vivono per la strada, senza una casa o semplicemente un gruppo di minoranza emarginata, come i Rom. Il "sottoproletariato", "gli indesiderati", "la feccia della società" ...li vediamo, gli passiamo di fronte, alcuni di noi lanciano una moneta o due, mentre altri semplicemente distolgono lo sguardo.


Ma quanti di noi hanno avuto il coraggio di parlare con loro? Quanti di noi li riconoscono come esseri umani dando loro un saluto al mattino o riconoscendo la loro esistenza con un semplice cenno del capo?


In questa attività ci viene ricordato che queste persone emarginate non sono "casi da carità", ma esseri umani come noi. Cercheremo di mostrare solidarietà parlando con loro come fossero amici.

Tipo di attività

Individuale/ di gruppo

Durata

Indefinita

Risultati dell’apprendimento

  • Connettersi con le persone emarginate, mostrando loro ascolto ed empatia

  • Cambiare le nostre percezioni su di essi

Istruzioni

Lavoro preparatorio:

Trovate nella vostra zona residenze per persone senza fissa dimora, offrite loro il vostro lavoro volontario per poter familiarizzare con i gruppi emarginati. In alternativa, si può semplicemente camminare in un qualsiasi quartiere ed individuare eventuali persone che vivono o dormono per la strada. E’ possibile portare gli scacchi, le carte, uno strumento musicale o qualsiasi altro supporto all’attività ricreativa.

Istruzioni dettagliate:

  1. "Buongiorno!" O "Ciao!” è un modo semplice ma efficace per avviare una conversazione. Assicuratevi di guardare la persona dritto negli occhi. "Le persone “non homeless” non guardano quasi mai i senzatetto negli occhi. Guardare una persona negli occhi e fargli un cenno con il capo è ciò che di più rispettoso si possa fare”.

  2. E 'consigliabile avere una tazza di caffè o di tè da offrire. Tuttavia, assicuratevi di portare 2 tazze, una per la persona per strada e una per voi - si vuole mostrare solidarietà e non fare la "carità ". Invece di limitarci ad offrirgli una tazza di caffè caldo, mostriamo solidarietà dicendo: "Ti piacerebbe condividere una tazza di caffè con me?" Se la persona accetta, sedetevi con loro, evitate di stare in piedi. Se vi sentite disagio seduti, potete tentare di accovacciarvi accanto alla persona.

  3. È possibile continuare la conversazione chiedendo: "Come stai? Come ti chiami? "Se la persona è cosciente, si può lentamente passare a parlare di argomenti leggeri come quanto è buono il caffè, se fa freddo o qualsiasi cosa venga in mente. Una volta che si riesce a rompere lentamente il ghiaccio, si può chiedere: "Vedo che sei seduto qui ogni tanto, mi chiedo dove dormi di notte" cercate di scoprire la storia di questa persona, perché è per strada, cosa è gli successo, com’era la sua vita in precedenza? Ricordate che se la persona è per la strada, spesso, non necessariamente significa che sia senza casa.

  4. Cercate di essere empatico piuttosto che simpatico, essere pienamente presente in ogni interazione e conversazione, ascoltare profondamente tutto ciò che la persona dice, guardarla negli occhi, essere sinceramente curioso. Non occorre offrire soluzioni, empatia significa mostrare comprensione su come la persona si sente, semplicemente dicendo: "Ti ascolto, deve essere molto difficile essere passato attraverso quello che mi racconti. Grazie per averlo condiviso con me " questo può essere molto più potente che qualsiasi soluzione magica. Naturalmente, è positivo chiedere come si potrebbe essere di aiuto, informare la persona circa eventuali posti dove poter dormire (se ve ne sono), ma cercate di non passare subito alle soluzioni.

  5. Sorridete alla persona. Non abbiate paura di toccarla, anche solo con un leggero colpetto sulla spalla (ma attenzione - non a tutte le persone piace questo approccio, quindi è necessario capire prima se è il caso). E 'importante riconoscere la persona come un essere umano, alla pari. E perché no, quando si saluta, offrire un abbraccio.


OPZIONE 1

Se possibile, provate a scrivere la storia della persona e pubblicatela in qualche rivista. Si tratta di un potente strumento per dare voce alle persone senza fissa dimora. La scrittura è un buon modo per agire indirettamente quando si tratta di attivismo sociale.

OPZIONE 2

Ci sono molte iniziative di solidarietà in tutto il mondo che incoraggiano i “non senzatetto” a dormire fuori casa per una notte. Se vi sentite di fare un’esperienza simile, rimanete per una notte accanto ad una persona senza fissa dimora. Se vi sentite a disagio a farlo da soli, potreste invitare i vostri amici ad unirsi a voi! O meglio ancora, fate un evento on-line (ad esempio su facebook) e organizzate una “dormita” all’aperto di solidarietà, come protesta pacifica politica! Questo è un modo efficace per aumentare la consapevolezza nella gente e per sperimentare direttamente, almeno in parte, il vissuto difficile che queste persone si trovano ad affrontare: "una notte nei loro panni".

Riflessioni

  • Cosa avete imparato sulle persone emarginate?

  • Quali storie hanno condiviso con voi?

  • Fare questa esperienza ha modificato la vostra percezione circa le persone che vivono per la strada?

  • Pensate che in futuro cambierà la vostra percezione dei senzatetto?

Istruzioni per l'invio

Fornite le risposte alle domande sotto la voce “Riflessioni” e caricatele in Moodle. Le istruzioni su come caricare le foto e come presentare i lavori su Moodle possono essere trovate qui.

Istruzioni per la valutazione

Fornite feedback per almeno un partecipante che ha svolto questa attività. Le istruzioni su come fornire un feedback possono essere trovate qui.

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